Nel corso degli ultimi anni, i bot sono diventati un problema crescente per League of Legends giocatori a causa del numero di persone che cercano di vendere account una volta raggiunto un certo livello nel gioco. Riot Games ha combattuto contro questi venditori per un po’ di tempo, ma ora gli sviluppatori stanno intensificando il loro gioco nella lotta contro i bot.
Il manager anti-cheat di Riot, Matt Paoletti, ha confermato che sebbene il team abbia completato con successo diverse ondate di ban contro questi account chiusi, intensificherà comunque i propri sforzi per aiutare a liberare i ranghi inferiori e il gioco non classificato da questo problema nel prossimo futuro.
“Di solito non twitto sui piani anti-cheat, [since it’s] è più facile essere efficaci quando i malintenzionati non possono prepararsi, ma capisco l’impatto che i bot hanno avuto su alcuni giocatori di LoL”, Paolotti detto sui social. “Al momento è un momento di grande transizione per il nostro team, ma otterremo le risorse per aiutare a risolvere il problema”.
In Lega, i giocatori possono accedere a funzionalità e modalità di gioco specifiche solo dopo aver raggiunto un determinato livello di account. Ad esempio, per giocare alle normali partite di Summoner’s Rift cinque contro cinque alla cieca, i giocatori devono raggiungere il livello tre eseguendo partite contro l’IA. Per sbloccare le classificate, tuttavia, un account non deve solo raggiungere il livello 30, ma anche possedere 20 campioni.
Questo processo richiede molto tempo e impegno, soprattutto per i giocatori che stanno semplicemente cercando di creare un account secondario. Di conseguenza, centinaia di persone hanno iniziato a vendere account pre-livellati che sono stati portati al livello 30, in modo che l’acquirente possa passare subito al gioco classificato. È anche un modo per i giocatori bannati di tornare alla Landa degli evocatori, rendendo i bot un problema sia per i giocatori non classificati che per quelli di alto livello.