Versione 1 Game Changers IGL Melanie “meL” Hoi-San Man ha risposto alle segnalazioni che le erano state negate le prove con la co-ed VALORANT squadre, confermando che le storie sono vere ed esprimendo il suo disappunto per il fatto che le notizie siano diventate pubbliche.
Il 19 settembre, una clip è diventata virale in cui il reporter di eSport Rod “Slasher” Breslau parlava della situazione di meL a Sean Gares, affermando che al 23enne erano stati negati i processi con VALORANT di primo livello squadre perché un certo numero di giocatori di sesso maschile non voleva competere con una donna.
In un elaborato post su Twitter del 19 settembre, meL ha confermato che le sono stati effettivamente negati i processi in squadre miste a causa del suo genere.
“C’è stata almeno una situazione in cui sono stata presa in considerazione, ma presto mi è stato comunicato da una squadra T1 che un giocatore non era a suo agio nel giocare con una donna”, ha rivelato. “L’ho lasciato riposare e non ne ho parlato per non rischiare di essere visto come un peso per le altre squadre”.
Ha anche rivelato che alcune squadre miste “con una manciata di talentuosi roster misti” si sono rifiutate di pagare un buyout per lei, e avevano strane ragioni sul perché. “Ero considerata, cito testualmente, ‘una risorsa troppo preziosa per essere rilasciata in un momento così vicino alla selezione della partnership quando sono così fondamentale per la candidatura della mia organizzazione'”, ha affermato.
MeL ha ammesso di non essere contenta che queste informazioni siano state rese pubbliche senza il suo consenso, ma non voleva essere “ingiusta” nei confronti di coloro che hanno vissuto il peggio del settore. Affrontando il fatto che alcuni fan si rifiutavano di credere che qualcosa del genere potesse accadere, ha detto: “Non ho altra scelta che condividere questo perché vedo persone che dicono che questo non potrebbe mai accadere, ed è impossibile.”
“Inoltre, non voglio essere ingiusta nei confronti di molte persone che hanno sperimentato qualcosa di simile e meritano conferma”, ha continuato. “Piuttosto che cogliere l’occasione per far finta che non sia successo ora che è stato condiviso pubblicamente, anche se senza il mio consenso.”
MeL ha anche parlato delle conseguenze della divulgazione di tali informazioni al pubblico, scrivendo: “Voglio solo giocare e lavorare per migliorare con i miei compagni di squadra. È così fonte di distrazione.” Con la terza serie di VCT Game Changers che bussa alle loro porte, questa è una distrazione inutile dalla sua preparazione.
La talentuosa giocatrice ha anche colto l’occasione per mostrare la sua gratitudine per le opportunità ricevute finora e ha detto che, nonostante le siano state negate, continuerà a “concentrarsi sul miglioramento come individuo e sull’aiutare i miei compagni di squadra ad avere successo”.
Gli eSport sono sempre stati difficili per le donne, e l’esperienza di meL non fa che rafforzare la convinzione che questo settore, come molti altri, è ugualmente parziale in base al genere. Anche se gli sforzi di Riot possono sicuramente contribuire a colmare questo divario incoraggiando roster misti nel VCT, c’è ancora molta strada da fare.